mercoledì 15 giugno 2011

L'istituzione del referendum è una forma di democrazia diretta e spesso anche volgare.


Siamo un paese di merda.
  • In un paese normale non si esulta come allo stadio perchè si è raggiunto un quorum su un referendum.E se si esulta così, vuol dire che la situazione è davvero critica, e che la gente ha paura che vada pure peggio.(Certo, ora hanno vinto i sì a tutti e 4 i quesiti, ed il morale si è alzato.E ora? Che si fa?)
  • In un paese normale, gente come Capano, Cimadoro, Ciriello, D'Antona, Farina, Fassino, Fedi, Gozi, Madia, Mastromauro, Porcino, Samperi, sarebbero stati presenti alla votazione per l'accorpamento dei suddetti referendum alle elezioni amministrative che si sono svolte a maggio, accorpamento che non è passato per un solo, luridissimo voto.Un voto.E i referendum sarebbero stati già vinti.Ma che ci frega, abbiamo vinto comunque!Stocazzo.I 400 milioni di euro spesi per organizzare le consultazioni, non li pagano di certo i 12 apostoli qui sopra.Li paghi tu, stronzo.

  • In un paese normale, quando chi istiga a non andare a votare, appartiene alla maggioranza di governo, o è addirittura il presidente del consiglio, succede un finimondo.

  • In un paese normale, non esistono i quorum.Voti?Perfetto.Non voti?Perfetto.Ma non conti per il raggiungimento o meno di un numero inventato.

  • In un paese normale, un omuncolo come Silvio Berlusconi, dopo due batoste del genere, dovrebbe farsi qualche domanda.E senza rispondersi, andare a cagare.

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